lunedì 16 settembre 2013

I racconti della fisioterapia (1)

Giacomo è in terapia per riprendere la piena funzionalità del ginocchio dopo un'operazione che gli ha rimesso insieme i legamenti.
Ogni giorno fa la sua ginnastica secondo il programma che gli è stato assegnato. Poi, quando ha terminato gli esercizi, va nello spogliatoio per cambiarsi e fare la doccia. Ed è qui che è in grado di sfoggiare il suo vero io.
Perché Giacomo ha un tatuaggio che non può mostrare troppo spesso. Un tatuaggio vermiglio, come l'impronta di rossetto di un bacio dato da labbra carnose. Sulla natica destra.
E lo spogliatoio è l'unico luogo in cui può sfoggiarlo con totale naturalezza. Quindi Giacomo prende la borsa dall'armadietto, tira fuori le ciabatte, si spoglia e indugia un po' prendendo senza fretta l'asciugamano. Poi si dirige a passo lento verso le docce. Arriva sulla porta, si batte una mano sulla fronte nell'atteggiamento tipico di chi si è appena ricordato qualcosa e torna indietro a prendere anche il bagnoschiuma. Lentamente percorre lo spogliatoio in tutta la sua lunghezza, agguanta il flacone (dopo aver finto di cercarlo per qualche secondo all'interno della borsa) e torna indietro. Solo quando è sicuro che tutti abbiano notato il suo splendido tatuaggio si decide a entrare in doccia.
E sotto il rumore scrosciante dell'acqua, finalmente, si può rilassare.
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