lunedì 4 febbraio 2013

Cinque regole per l'uso delle d eufoniche

La mia guerra con le d eufoniche è senza quartiere. Prosegue da anni; ogni tanto vinco qualche battaglia ma so bene che gli scontri si protrarranno ancora per molto tempo.
Quelle che seguono sono le mie regole personali (benché comunemente accettate da molti editor), quindi non venitemi a dire che "sì, ma a livello grammaticale è giusto anche..."
Lo so che a livello grammaticale è giusto anche: queste sono regole di buon senso, non di grammatica.

1. La d eufonica si usa solo per separare due vocali uguali. Quindi "Andrea ed Enrico", ma "Enrico e Andrea"; "andare ad Ancona", ma "andare a Imola".
2. Tuttavia, la d eufonica non si usa se la seconda lettera della parola successiva è una d. Quindi "Andrea ed Enrico", ma "Andrea e Edoardo". Troppo cacofonico, altrimenti.
3. La d eufonica si usa solo con la a e con la e. L'opzione "od" non è contemplata, nemmeno davanti a parole che iniziano con la o. Si tratta di un retaggio di antichi, polverosi sillabari ormai in disuso. Lasciamoli in soffitta, per favore.
4. L'unica eccezione a quanto detto è "Ad esempio". Anzi no, non consideriamola nemmeno un'eccezione e togliamoci dall'imbarazzo scrivendo "Per esempio".
5. Nel caso in cui si abbiano dubbi, eliminarla.

Come mi fanno notare, la d eufonica non è soltanto eufonica, ma anche euforica. Si diverte un mondo quando viene usata a sproposito, perché la fa sentire importante. E quando si sente importante tende a moltiplicarsi all'infinito.
Cerchiamo di impedirglielo, per favore.

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