martedì 18 dicembre 2012

Le soluzioni "laterali" di Nolitta e Ferri

Come scrivevo qualche settimana fa, grazie alla Collezione storica a colori di Zagor sto rileggendo alcune storie che non mi capitavano davanti agli occhi da anni. Ed è estremamente interessante (oltre a godersi le storie, che soprattutto in questo periodo sono quasi tutte degli autentici capolavori) osservare le tecniche narrative usate dagli autori, soprattutto quelle meno ortodosse.
Nel n. 43 della Collezione storica (la sequenza appare in origine su Zagor n. 106 - Collana Zenith n. 157) c'è un'altra di quelle scene "sbagliate" ma geniali di cui accennavo nel post sopra citato.
Semplificando (di molto, ma non importa ai fini di questo discorso), le tombe si stanno aprendo e una folla di strane creature ne viene riversata fuori. Ma uno degli "attori" che impersonano quegli esseri sbaglia (lo vedete nell'immagine - chiedo scusa per la pessima scansione) e viene meno alla regola principale della fiction: mai guardare dritto verso la telecamera, perché uno sguardo diretto fa percepire allo spettatore/lettore la presenza di qualcosa di esterno alla storia e quindi gli ricorda che si tratta di una finzione. Questo, almeno secondo le regole.
Guido Nolitta e Gallieno Ferri, in queste poche vignette, realizzano però una sequenza davvero terrorizzante. Ho cercato di capirne il motivo: di scene del genere ne ho lette a bizzeffe e ormai non mi dovrebbero colpire così tanto. E penso di averlo trovato, il motivo, proprio in quell'"attore" che ci guarda fissi. Perché le creature stanno andando alla ricerca di Zagor e compagni, ancora non li hanno trovati e noi temiamo per la loro incolumità. Ma nel frattempo quel personaggio ha trovato noi, che forse siamo un bocconcino ancor più delizioso rispetto allo Spirito con la Scure. E questo, in un processo che avviene in modo del tutto subliminale, ci fa scorrere un brivido lungo la schiena e ci fa poi identificare ancora di più con i personaggi della storia.
Se non è maestria questa...
Quando la storia è uscita per la prima volta correva il giugno 1974. No, per dire.

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2 commenti:

  1. Vero. Se non sbaglio, però, Kirby lo faceva più che altro per farti sentire parte della folla. Per esempio, sulla scena succede qualcosa di particolare e, tra i presenti, c'è uno che guarda verso il lettore, che diventa a sua volta testimone "diretto" degli eventi.
    Si tratta "solo" di aumentare il coinvolgimento del lettore. Qui la questione è un po' diversa, in quanto noi non facciamo parte della folla, anzi, siamo dalla parte opposta.
    Ma, ripeto, potrei sbagliarmi.

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