mercoledì 31 ottobre 2012

Una storia vera

Un aneddoto curioso riguardo la gita in Inghilterra per intervistare Dave McKean.

Sfruttando l'occasione del viaggio di lavoro, ne abbiamo approfittato per farci qualche giorno di vacanza a Londra (città dove torno ogni volta che posso, e quindi - purtroppo - quasi mai). Da lì ci saremmo poi mossi per raggiungere la campagna del Kent dove si trova casa McKean, ma intanto ce ne saremmo stati un poco a spasso.
Due giorni prima della data programmata per l'intervista ci troviamo in un pub di Soho proprio all'ora in cui la gente esce da lavoro e fa la classica sosta-birra. Lì conosciamo alcune persone, facciamo due chiacchiere, ci facciamo raccontare cosa fanno nella vita e raccontiamo cosa facciamo noi. E il motivo per cui ci troviamo a Londra.
"Davvero? - ci fa un tipo - siete venuti per fare un'intervista a Dave McKean? Ma lo sapete che io qualche tempo fa ci ho lavorato, con McKean? All'epoca mi occupavo di produzioni cinematografiche; in un cassetto ho ancora lo storyboard che lui ha disegnato per l'adattamento filmico di Signal to Noise. Peccato che poi il film non si sia fatto".
Scrolliamo le spalle: andando per pub se ne incontrano a bizzeffe di persone di questo tipo, che si inventerebbero qualsiasi cosa pur di fare colpo. Uno più, uno meno... e poi - andiamo! - sarebbe stata davvero una coincidenza troppo grossa.
Però il dubbio ci è rimasto e due giorni dopo gliel'abbiamo chiesto, a Dave, della storia del film di Signal to Noise. La sua risposta ci ha sorpresi molto. Ovviamente la trovate dentro il libro.

(Nell'immagine, il dettaglio di una prova di copertina che, fino all'ultimo, se l'è battuta con quella ufficiale).

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1 commento:

  1. L'ho sempre detto che sei lo sceneggiatore più British del bel paese (nel senso del formaggio, ovviamente).

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