venerdì 4 dicembre 2009

Più libri più liberi


Meglio tardi che mai! Domani sera, all 20, sarò a Roma, alla fiera "Più libri più liberi", per presentare Don Peppe Diana. Per amore del mio popolo, insieme a un po' di gente interessante. Qui sotto il comunicato stampa.


SABATO 5 dicembre presso la Sala Corallo la Round Robin Editrice presenterà "Don Peppe Diana, Per amore del mio popolo", la graphic novel sul sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra, vincitrice del Premio Siani 2009.

Alle ore 20, assieme agli autori ed ai disegnatori interverranno:
- Silvana Giusti, funzionario DIA Napoli, sezione anticamorra-casalesi
- Luisa Bossa, membro della commissione parlamentare antimafia
- Luigi Politano, Round Robin Editrice

"Don Peppe Diana, Per amore del mio popolo", primo titolo della collana "Libeccio", nata in collaborazione con l’associazione daSud onlus, ha vinto il Premio Siani con la seguente motivazione:

"Chi è Don Peppe ?" "Sono io" . Risponde Don Peppe Diana al killer che gli spara alle 7.30 del mattino del 19 marzo 1994 nella sagrestia della Chiesa di San Nicola a Casal di Principe. Nella terra di Francesco Schiavone, detto "Sandokan", Don Peppe combatte con i poveri e semplici strumenti di un prete di provincia la sua guerra impari contro la cultura camorrista della sopraffazione e della violenza. Promotore del Documento "Per amore del mio popolo", firmato dai parroci della Forania e diffuso nel Natale del 1991 in tutte le Chiese della zona. Animatore per i giovani di mille iniziative; Scout tra gli scout. La sua eredità raccolta dal Comitato Don Peppe Diana. 40.000 persone a ricordarlo il 19 marzo 2009, affianco ai genitori, Jolanda e Gennaro. Il Cardinale Sepe che indossa, in Cattedrale, la sua stola. Oggi un cartello indica Casal di Principe come città nativa di Don Peppe Diana e nasce una cooperativa per lavorare in aree confiscate "sulle terre di Don Peppe Diana". Il fumetto racconta la sua storia e l'eredità che ha lasciato sul territorio, senza trascurare i tentativi di delegittimare la sua figura dopo l'omicidio. "Don Peppino era un prete e basta. Semplicemente un uomo di Chiesa, come ebbe modo di ribadire, quando lo etichettavano sbrigativamente quale prete anticamorra" - scrive Luigi Ciotti. Gli autori e i disegnatori hanno dato vita ad un quadro fedele, anche dal punto di vista visivo, di fatti, luoghi e personaggi, dando anche ampio risalto ai ricordi di parenti e conoscenti, alla ricerca iconografica ed all'approfondimento giornalistico.

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