lunedì 24 novembre 2014

The queen of kinks (prostitute londinesi degli anni Novanta)

Carissimi, oggi vi porto a fare un viaggio nel tempo. Siamo a Londra. E' il millenovecentonovantaqualcosa, diciamo la prima metà del decennio. Passeggiamo per le strade della capitale inglese e abbiamo l'urgenza di fare una telefonata. Quindi allunghiamo la mano verso la tasca dei jeans e... ah, no, il cellulare non ce lo abbiamo ancora. Anzi, ancora guardiamo malissimo quei figli di papà che parlano con disinvoltura mentre passeggiano. Ci serve una cabina del telefono. Una di quelle meravigliose cabine inglesi dotate di numero al quale, se i soldi scarseggiano, possiamo farci richiamare. Quindi entriamo in una di queste cabine, mettiamo mano al borsello e alziamo gli occhi. E di fronte a noi si apre un panorama inaspettato. Decine di volantini, tutti rigorosamente attaccati con dei pezzetti di plastilina, tappezzano l'interno della cabina. E pubblicizzano varie cose. Cioè, no, pubblicizzano varie specialità. Ma una cosa sola. Prostitute.
Prostitute che ci dicono: "Componi il mio numero! Accetto anche la carta di credito!"
Quindi cosa facciamo? Non possiamo resistere al loro richiamo. E di conseguenza diamo immediatamente inizio alla nostra collezione.
Eccone un primo estratto:















Ehi, aspetta un po'. A me
questa sembra di conoscerla.





Addirittura in due versioni di diverso colore.
Le linee marroncine sono tracciate con
pennarello dorato direttamente sull'originale.
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